Cimitero del Castello


Nella visita del vescovo di Novara monsignor Speciano del 1590 alla chiesa di San Vincenzo in Castro, si parla della presenza di un cimitero e nella visita successiva del 1595 del Bascapè si cita il cimitero che “si trova all’ingresso della chiesa”. In effetti l’ubicazione della sepoltura delle anime rimarrà quella a fianco della chiesa per tutto il XVII secolo e per il successivo; con l’avvento napoleonico a cavallo tra XVIII e XIX secolo le regole cambiano. Con l’editto di Saint Cloud del 1804 si stabilisce che le tombe vengano poste al di fuori delle mura cittadine e le norme cambiano anche in Italia. Il cimitero della chiesa del Castello viene gradualmente smantellato e si immagina verso fine XIX secolo (non vi sono purtroppo documentazioni in proposito) viene costruito il nuovo cimitero in posizione defilata rispetto alla chiesa, a sud-ovest del complesso religioso.

 

La recinzione è formata da una muratura massiccia in ciottoli di pietra e corsi uniformi di mattoni che ne disegna una figura geometrica scalena. La cancellata è posta ad est verso la chiesa, a lato è ancora presente un piccolo vano che serviva come camera mortuaria, lungo i lati del perimetro sono collocate le lapidi dei defunti, alcune con nicchie ricavate nella muratura i cui corpi venivano deposti ai piedi. Lungo il lato di ponente, di fronte a quello di entrata, si trovano tombe monumentali sul lato sinistro, al centro fino a raggiungere il muro settentrionale, vi è il portico che forma vestibolo delle colombarie. Queste ultime, formate da colonne in cemento con capitello ionico, copertura con accentuazione verticale e festoni di contorno, richiamano da vicino lo stile liberty dei primi decenni del Novecento. Le colombarie potrebbero essere state realizzate posteriormente al progetto originario, fatto che troverebbe spiegazione con lapidi che documentano sepolture intorno agli anni ’20-30 del secolo scorso.

 

Il luogo figura essere di proprietà privata (sono i vari titolari delle tombe di famiglia) per cui non è visitabile, l’incuria lo stato di abbandono e di pericolo completano il quadro attuale. E’ consigliabile un veloce sguardo dall’esterno della cancellata di ingresso, dopo la visita alla chiesa di San Vincenzo.