Castello del Monticello


La collinetta del Monticello, area di antica presenza umana si suppone un nucleo di insediamento nella media e seconda età del Ferro, in epoca più recente documenta la presenza di un caseggiato a forma quadrata ad uso abitativo riportato nella mappa Teresiana del 1723 in forma rettangolare.

 

Intorno alla metà dell’Ottocento la famiglia Balsari, imprenditori provenienti da Oleggio, nel prendere possesso dell’antica casa di campagna decide di ingrandirla in particolare Luigi Balsari incarica l’architetto Ercole Marietti di realizzare un castello in stile eclettico. La costruzione del castello deve essere avvenuta intorno al 1870, ma al termine della costruzione Luigi Balsari, conosciuto come personaggio dissoluto dedito a feste e a spese sfrenate, si trova senza denari per fare fronte ai costi dell’opera. Convoca allora il fratello a Novara per chiedere un appoggio finanziario, ma l’incontro finisce in lite finchè Luigi estrae la pistola e spara al fratello. Bernardo non colpito gravemente si finge morto, il fratello Luigi torna a Pombia e resosi conto di ciò che aveva fatto e angosciato dal gesto si spara un colpo a sua volta rimanendo ucciso. Luigi aveva però già un impegno testamentario, siamo nel 1890, il quale prevedeva tramite accordo notarile, di lasciare erede di ogni bene, compreso evidentemente il castello, una bambina di tre anni. Questa misteriosa bambina non era altro che la figlia di un certo Claudio Viganotti di Castelletto Ticino, ricco possidente che aveva prestato molti denari al Balsari ma aveva come contropartita disposto in cambio della mancata restituzione, la donazione delle proprietà alla giovane figlia, rimanendone egli il tutore. Elena (Lena) Viganotti eredita dunque i molti beni della famiglia Balsari, oltre al castello nella porzione al limitare del ciglio della vallata del Ticino, anche un caratteristico “chalet”. Questa struttura un tempo collegava direttamente il castello tramite una teleferica e portava cibi e vettovaglie in quanto veniva utilizzata dalla famiglia Balsari come luogo di feste e di svago.

 

Tra fine Ottocento e i primi del Novecento sarà poi la famiglia Ubezio a subentrare in casa Monticello, infatti Elena Viganotti aveva sposato l’avv. Mario Ubezio, famiglia proveniente da Cerano. Mario Ubezio già sindaco di Pombia aveva anche un fratello, don Gregorio Ubezio, parroco di Santa Maria dal 1899 e di entrambi le parrocchie dal 1933 alla sua morte nel 1935.

 

Il castello del Monticello, progettato in stile eclettico, si rifà in parte al recupero dell’architettura medioevale, in parte a quella neoromanica e neogotica. Al disopra della vecchia abitazione su due piani si eleva una torre quadrata merlata per terminare con una seconda torretta cilindrica, anch’essa merlata. Altre quattro torri neogotiche in mattoni si completano in sommità con pennacchi cilindrici e coni di copertura, delimitando l’edificio nel suo sviluppo volumetrico. A livello più basso ed esterno alle precedenti, il castello presenta altre quattro torri massicce in mattoni e merlature in sommità. I lati est ed ovest sono contraddistinti da imponenti frontoni sempre in laterizio in forma medioevale e merlatura con eleganti aperture e profili neogotici. Il prospetto principale presenta un elegante balcone in ferro battuto con apertura ogivale. Il parapetto del balcone conserva due intarsi in ferro battuto, quella di sinistra è facilmente leggibile con le iniziali di Luigi Balsari. I saloni del castello erano interamente affrescati, i pavimenti in legno pregiato di ulivo; era stata prevista inoltre una voluminosa ghiacciaia ai piani interrati.